Appiglio Tattico vs Riparo Balistico

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La differenza che salva la vita

 

Secondo voi, questo agente cosa sta facendo? Si ripara o si nasconde?

 

Non è il fotogramma della solita fiction americana… è una scena reale, di un intervento reale!

 

Montreal – Marzo 2013. Agenti di Polizia fronteggiano un Soggetto Alfa ad ore 12 che brandeggia un’arma da fuoco contro i passanti… e gli agenti stessi.

 

Sicuramente da una semplice immagine non ho dati oggettivi per valutare se di fatto l’auto dietro la quale l’agente è nascosta sia blindata o meno… resta il fatto che a queste scene siamo più che abituati (Hollywood docet) ed allora… perché non analizzare le giuste tecniche e/o modalità di riparo?
Non è che io “abbia qualcosa” contro film e serie televisive, il problema è che la “scatola magica” denominata TV troppo spesso inculca, volente o nolente, modus operandi del tutto sbagliati!Fiction? Ecco un esempio:

Prendiamo in esame una serie televisiva non tanto nota in Italia, così provo a non far offendere nessuno.




Cosa fanno questi due Signori? (Non li chiamo Operatori… prima di tutto perché l’individuo sulla sinistra ha il suo bel dito sul grilletto nell’esatto istante in cui NON BISOGNA TENERLO).

L’augurio è che stiano preparando una “festa a sorpresa” e che quindi vogliano semplicemente nascondesi, perché se quella dovesse essere la scelta di un riparo balistico… beh, è il posto più sbagliato!

Si, ok… potrebbe esserci il serbatoio del carburante, del gas, etc. etc… il problema sostanziale però è che “l’oggetto del riparo”, quindi interposto tra un’eventuale pallottola e l’operatore riparato, è PENETRABILE!

Nella vita reale, se in teatro operativo ti devi riparare, le pallottole non colpiscono solamente di striscio (altro insegnamento hollywoodiano che riguarda i soli protagonisti) ma penetrano, feriscono, uccidono; nella sua tragicità il solo ferimento di un Operatore rappresenta di fatto un imponente rallentamento di una qualsiasi operazione tattico-strategica, culminabile anche con fallimento della stessa.

Chiarimento per ogni tipologia di lettore, un’operazione strategica o tattica non è soltanto “l’assalto della collina” anzi, il più delle volte può riguardare ad esempio l’evacuazione di un ospedale che si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato!

Spesso mi è capitato, in ambiente addestrativo, di osservare a vario titolo il comportamento di alcune reclute (non parlo del Professionista già specializzato) in seguito ad attivazione (simulata ovviamente); un buon 90% istintivamente predilige un semplice riparo visivo (di fatto, quindi, un appiglio tattico)perché?

A pochi passi da te hai una roccia, con il mezzo di fianco avresti i “cerchioni” (e quindi anche il “mozzo”) od il motore, e te cosa scegli? Cespuglio e sportello!

Non saranno un “esercito regolare” ma questi due tiratori hanno ben chiaro  come sfruttare l’efficacia di un riparo. Probabilmente questo è il frutto di un addestramento finalizzato al pieno e totale assolvimento del compito… biasimabile per quanto sia, militarmente perfetto.

Perché? Perché, anche se ancora non te l’ha insegnato nessuno, od ancora non ti sei addestrato abbastanza per fare la “scelta giusta”, scegli proprio il posto più sbagliato… istinto di sopravvivenza?

02/12/2015 – San Bernardino (California) – Cosa fanno questi due operatori? Lo scatto riprende addirittura il tiratore scelto (si desume dall’equipaggiamento) in forti difficoltà a causa dell’irradiazione solare! Il conflitto a fuoco consterà di ben 14 vittime.

Già detto qualche rigo più su… perché nel modo più sbagliato lo vediamo e l’abbiamo visto fare fin troppe volte… così come nel modo più sbagliato inconsciamente decidiamo di andare del tutto a terra in situazioni nelle quali sarebbe più opportuno mantenere la reattività della posizione.

“A questo giro” è andata bene…




L’appiglio tattico

Di fatto è qualsiasi bastevole ostacolo visivo interposto tra l’Operatore ed il pericolo.

Quindi il classico cespuglio sul terreno, così come lo sportello di un’auto (non mi stancherò mai di dirlo), permette esclusivamente di nascondere la tua sagoma all’Offender… ma “se spara ti prende”. Chiaro, no?

Lo sfruttamento di un appiglio tattico è da intendersi per le sole circostanze di opportunità e necessità… se una roccia non c’è, non c’è! Lo zaino è già pesante così, dietro non te la puoi portare.

Il riparo balistico

A differenza dell’ostacolo visivo sopra descritto un riparo balistico è tale, appunto, in quanto protegge l’operatore da eventuali colpi d’arma da fuoco a lui diretti; pacifico che la scelta è da opinare in base alla “minaccia”… una “ralla blindata” è un ottimo riparo balistico, insufficiente però nel contrastare l’aggressione di un RPG (ad esempio).

In ambiente urbano, oltre alle strutture murarie, i ripari forniti “dal terreno” sono le automobili; cerchi, mozzi e motori (intesi come blocchi) sono i reali punti idonei allo scopo.

Finalità di questa analisi

In molti si chiederanno: Come mai un post per dire cose così ovvie? Un po’ come asserire che l’acqua calda è piacevole d’inverno!

L’immagine si commenta da sola… il Softair!

Ebbene si mio caro lettore, nel caso non lo sapessi (purtroppo) molti reparti attribuiscono grandi finalità operative a quello che di fatto è un gioco… e tale dovrebbe rimanere!

Spending review, sicurezza e facilità d’impiego hanno fatto si che questi giocattoli abbiano preso sempre più campo nei programmi addestrativi dei “nostri ragazzi”.




Cosa facciamo oggi? Assalto di squadra… benissimo! Prendete i giocattoli ed andiamo in montagna!

Ma se la finalità di ogni addestramento è di creare un automatismo in chi si addestra (e qui i “marzialisti” sanno benissimo di cosa sto parlando), che addestramento può dare l’impiego di un giocattolo?

Non è una questione di “peso” dell’arma, o del temutissimo rinculo (ho preferito non scrivere rilevamento); con un giocattolo softair un cespuglio diventa riparo balistico!


Un softair ha capacità di fuoco elevatissime, parliamo di caricatori da 300, 400, 500 colpi! A che serve se i caricatori in dotazione sono da 30!!!

E degli inceppamenti? Ne vogliamo parlare?

A cosa serve spiegare oralmente che lo strumento meccanico “arma” si può inceppare e che per risolvere la situazione devi… ma devi che? Lo devi fare! Punto.

Un operatore con un’arma inceppata, se non risolve sul campo, tecnicamente non è un “operatore”… da Soggetto Alfa mi diventa una Figura (quindi persona non armata)… e se mi servi armato, come lo assolvi il compito?

Siamo passati dal fuoco fuoco urlato ai giocattoli… andiamo bene!

Chissà perché in Italia la Sicurezza è un tale tabù…

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Marco Milazzo