Come avvicinarsi alla pratica dell’Handloading

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Semplicemente Ricarica – Parte Prima

Articolo tratto dalla rubrica Semplicemente Ricarica, pubblicato nel luglio 2010 sulla rivista Action Arms del Grande Paolo Tagini.

Navigando per il web i siti che offrono guide, suggerimenti e consigli, più o meno validi, aumentano di giorno in giorno, contrapponendo due “equazioni” non scritte ma indubbiamente palpabili:

La ricarica delle munizioni è un qualcosa di complesso e pericolosissimo = pratica riservata a pochi eletti
contro
Ricaricare è veramente semplice, basta fare 2 o 3 cosette = argomento trattato in maniera grossolana e pericolosa.L’Handloading (questo è il termine tecnico con il quale si definisce la ricarica) è un insieme di operazioni atte alla produzione finale delle munizioni; non è una pratica banale tanto meno elitaria ma, con una buona preparazione di base, facendo proprie tutte le norme di sicurezza, è possibile ottenere risultati ottimali in breve tempo.Per comprendere pienamente le operazioni di ricarica è innanzitutto necessario conoscere la munizione e le parti che la compongono, i materiali necessari, gli utensili e le polveri.

Foto 1. Munizioni “a pallini” per arma ad anima liscia. È possibile distinguere le varie altezze che definiscono il “Tipo”, ossia l’altezza della testa del fondello (da destra Tipo 1, 2, 3, 4).

La Munizione (cartuccia)

La prima cartuccia fa la sua comparsa sui fucili ad avancarica probabilmente in America tra il 1700 ed il 1800 e, anche se ben lontana dalle munizioni moderne, sfruttava gli stessi principi di “contenimento” degli elementi necessari allo sparo, avvolgendo all’interno di un ritaglio di carta (da qui il termine cartuccia) la polvere di lancio ed il proiettile, il tutto conservato in piccoli cilindri di legno di bosso rivestiti di cera (bossoli).
Con lo sviluppo delle armi a retrocarica, delle polveri e dei materiali, le munizioni oggi sono costituite prevalentemente da quattro elementi:
  1. Innesco
  2. Bossolo (metallico, plastico o di cartone)
  3. Polvere infume
  4. Proiettile

 

Nelle munizioni per armi ad anima liscia è anche presente un quinto elemento detto Borra e/o Sabot.
Foto 2. Apparecchi d’innesco per munizioni per armi ad anima liscia.




L’innesco (primer)

È il componente che ha il compito di accendere la polvere contenuta all’interno del bossolo e può variare in termini di forma e dimensione a seconda della destinazione d’uso.
Tutti gli inneschi possono essere utilizzati solamente una volta.
Innesco Boxer per bossolo metallico
È composto da una sottile coppetta metallica, uno strato di esplosivo detonante (azotidrato o stifnato di piombo) rivestito da un film isolante/protettivo ed un’incudine metallica a tre alette.
È l’innesco più utilizzato per la ricarica dei bossoli metallici, può essere di due misure, Small (.175 = 4,445 mm) o Large(.210 = 5,334), con carica standard per pistola (Pistol) o per fucile (Rifle), o carica “rinforzata”, Magnum.
Gli inneschi Boxer si suddividono quindi nelle seguenti tipologie:
  • Small Pistol (SP); innesco per pistola misura piccola;
  • Small Pistol Magnum(SPM); innesco per pistola misura piccola di tipo Magnum;
  • Large Pistol(LP); innesco per pistola misura grande;
  • Large Pistol Magnum(LPM); innesco per pistola misura grande di tipo Magnum;
  • Small Rifle(SR); innesco per fucile misura piccola;
  • Small Rifle Magnum(SRM); innesco per fucile misura piccola di tipo Magnum;
  • Large Rifle(LR); innesco per fucile misura grande;
  • Large Rifle Magnum(LRM); innesco per fucile misura grande di tipo Magnum.

 

Gli inneschi Magnum vanno impiegati solamente nelle cariche che lo richiedono.
Esistono in commercio anche inneschi Boxer idonei per il “Bench Rest” o per armi prive della molla di ritorno del percussore.
Innesco Berdan per bossolo metallico con foro di vampa bifocale.
È composto da una sottile coppetta metallica ed uno strato di esplosivo detonante rivestito da un film isolante/protettivo.
Questo innesco è privo dell’incudine in quanto la stessa è presente nella struttura del bossolo.
La ricarica di munizioni con bossolo a foro di vampa bifocale, che necessitano quindi di inneschi Berdan, risulta essere poco praticata in quanto molto più lenta e dispendiosa.
Le tipologie e le misure presenti sul mercato sono per lo più le stesse degli inneschi Boxer.
Innesco a Percussione Anulare (Rim-Fire)
È presente su munizioni non ricaricabili come il calibro .22 L.R. o il 9 mm Flobert.
La zona periferica detonante viene ricavata, mediante un processo industriale, all’interno del bordo esterno (detto “Rim”) del “Fondello” del bossolo stesso.
Foto 3. Cartucce calibro 9 mm Flobert a con innesco a percussione anulare (Rim-Fire).




Innesco per bossolo plastico o in cartone per armi ad anima liscia
Detto anche apparecchio d’innesco, è composto da un contenitore forato alla base, un’incudine, pastiglia di composto detonante, film isolante/protettivo e coppetta superiore.
I bossoli per le munizioni delle armi ad anima liscia sono generalmente realizzati in materiale plastico oppure cartone, con un lieve rivestimento di ottone alla base; la composizione del bossolo, o del rivestimento, non potrebbe reggere le pressioni sviluppate dagli altri inneschi, per questo motivo tali “apparecchi” contengono all’interno tutte le componenti necessarie al loro funzionamento.
Le dimensioni degli apparecchi d’innesco variano in base al calibro ed alla morfologia della munizione.
Foto 4. Cartucce calibro 22 L.R. con innesco Rim-Fire.

Il bossolo

È il componente più costoso della munizione ma è anche l’unico riutilizzabile.
Ha il compito di unire tutte le componenti della munizione (innesco, polvere, palla) per il corretto funzionamento del ciclo di sparo.
La quasi totalità dei bossoli per pistola e per fucile ad anima rigata sono ottenuti mediante “estrusione d’impatto” da un dischetto di lega d’ottone (un punzone lanciato sul disco di lega da la forma del prodotto finito), materiale che garantisce ottime qualità di robustezza ed elasticità , mentre i bossoli per armi ad anima liscia sono costituiti da un “corpo” in materiale plastico (o cartone), ed un “fondello” in lega metallica.
Oltre alla funzione di contenimento va anche ricordato che, nelle armi ad anima rigata così come in quelle ad anima liscia, per evitare pericolose fuoriuscite di gas dovuti alla combustione, l’elasticità dei materiali che compongono il “Corpo” del bossolo garantiscono una totale aderenza alle pareti della camera di cartuccia (c.d. di scoppio), durante la fase di sparo, ed un conseguente riallineamento (parziale) che ne consente la successiva estrazione.
Distinzione dei bossoli metallici (dal fondello)
I bossoli metallici, in base al proprio fondello, vengono distinti in:
  1. Rimmed (Orlato, con presenza di Collarino o Flangia); solitamente impiegati in munizioni per revolver, es. 38 Special, 357 Magnum, etc.
  2. Semi Rimmed o Rimmed Groove (Semiorlato con collarino e scanalatura per l’estrattore); in uso nei calibri per armi semiautomatiche come il 7,65 Browning, 38 Super Auto, etc.
  3. Rimless (Non orlato, senza collarino); il bossolo che vanta la maggiore diffusione, come ad esempio il 9X21 I.M.I., il 45 A.C.P., etc.
  4. Belted Rimless (Cinturato con risalto, o anello); bossolo impiegato nelle cartucce per carabina di tipo Magnum. L’anello ha la funzione di allineare la cartuccia alla camera di scoppio. Possono essere considerati come calibri di riferimento il 400 Nitro Express, il 458 Winchester Magnum, etc.
  5. Rebated Head o Rebated Rimless (Ribattuto o ridotto); bossolo con fondello di diametro inferiore rispetto al corpo, trova impiego nel calibro per pistola .50 Action Express ed in tutti i calibri per fucile ad anima rigata in cui il diametro del fondello e del corpo stesso del bossolo non sono compatibili con il diametro della testa dell’otturatore, es. 425 Westley Richards Magnum.
Foto 5. Munizione calibro 45 ACP con palla ogivale camiciata da 230 grani (FMJ 230 grs).

 

Distinzione dei bossoli metallici (dalla struttura del corpo)
In base al disegno/struttura del bossolo stesso, si possono distinguere le seguenti famiglie:
  1. Bottle Neck (A collo di bottiglia); bossolo in cui è presente un notevole restringimento tra il “collo” ed il corpo che da origine alla “spalla”. Utilizzato sulla quasi totalità dei calibri per carabina, trova impiego anche su calibri per pistola come il 7,65 Parabellum (.30 Luger), 357 Sig, etc.
  2. Straightwall (Cilindrico); bossolo cilindrico ed uniforme impiegato in calibri da revolver come il 38 Special, 44 Magnum, 44-40, etc.
  3. Rastremato o Tronco Conico; particolare configurazione in cui il diametro della “Bocca” è lievemente inferiore rispetto a quello del “Fondello” in assenza di “Spalla”, come ad esempio nel calibro 9×21 I.M.I.

 

Foto 6. Le munizioni impiegate di norma nelle armi lunghe a canna rigata sono composte da un bossolo a collo di bottiglia (Bottle Neck).




Distinzione dei bossoli per armi ad anima liscia
A differenza dei bossoli metallici, quelli per armi ad anima liscia, generalmente costituiti da materiale plastico (o cartone), si differenziano in base al “Tipo”, ossia l’altezza della “Testa del Fondello”.
Parti del bossolo
Le parti costitutive di tutti i bossoli si possono riassumere in:
  1. Corpo
  2. Bocca (detta anche orlo)
  3. Collo o Colletto
  4. Spalla (presente nei bossoli Bottle Neck)
  5. Testa del Fondello
  6. Scanalatura o Gola di Estrazione (presente in tutti i bossoli ad esclusione dei Rimmed)
  7. Fondello (o Base del Fondello)
  8. Collarino (o Flangia; presente nei bossoli Rimmed e Semi Rimmed)

 

Foto 7. Ingrandimento dell’incudine posta all’interno degli inneschi Boxer.

Foto 8. Vista anteriore e posteriore degli inneschi Large (a sinistra) e Small (a destra).

La borra (sabot)
Elemento presente nelle munizioni per armi ad anima liscia, ed in alcune munizioni da revolver (per la caccia al serpente ad esempio), ha il compito di separare il propellente (polvere) da uno o più proiettili e:
  • nel caso delle munizioni “a pallini” o “a pallettoni” (quindi munizionamento spezzato), di contenere gli stessi per garantirne un’adeguata ampiezza della rosata
  • nel caso delle munizioni a palla singola agevola il mantenimento della traiettoria.

 

La polvere (nitrica infume – powder) o carica di lancio

Non è raro leggere in alcune denunce (ricordiamo che le polveri, così come le munizioni, vanno denunciate alle autorità di Pubblica Sicurezza) “500 gr di Polvere da Sparo”… un chiarimento è più che doveroso.
La Polvere da Sparo, o Polvere Nera/Pirica, è un propellente dalle origini antichissime e, data la diversa composizione rispetto alle attuali Polveri infumi, non idonea alla produzione di munizioni moderne; quando si parla quindi di munizioni confezionate (o moderne) si è sempre in presenza di Polvere infume.
La carica di lancio varia in base all’arma da utilizzare (lunga, corta, anima liscia, etc.) e può essere a Base Singola (SB) se ottenute dalla cellulosa pura, od a Base Doppia (DB o Balistite) se composta da nitrocellulosa e nitroglicerina.
La differenza sostanziale nell’impiego delle polveri è data dalla “Progressività”, cioè dal tempo di combustione, e dalla forma (detta grammatura) che generalmente si distingue in:
  • Polveri Cilindriche o Tubetti, cilindretti regolari di dimensioni comprese tra i 0,8 mm ed i 2 mm, solitamente impiegate in munizioni per fucili ad anima rigata;
  • Polveri Sferiche, di dimensioni inferiori al millimetro, idonee per il caricamento di munizioni per pistola;
  • Polveri Granulari, composte da granuli irregolari impiegate nelle munizioni per armi ad anima liscia;
  • Polveri Lamellari, sottili granuli squadrati e regolari che trovano impiego nelle munizioni per armi ad anima liscia;
  • Polveri Discoidali, dischi regolari di dimensioni di poco superiori il millimetro utilizzabili su munizioni per armi ad anima liscia.

 

Per l’impiego di una determinata polvere, per la produzione e/o ricarica delle proprie munizioni, si consiglia di far riferimento sempre alle tabelle di ricarica fornite dalla casa produttrice tenendo presente che:
  • le polveri idonee al caricamento di munizioni per pistola hanno sempre una velocità di combustione superiore a quelle per il caricamento di munizioni per fucile;
  • in alcuni casi calibri differenti necessitano di polveri differenti;
  • nelle tabelle di ricarica non esistono solamente le dosi massime!
Si raccomanda altresì di non mischiare mai polveri di diversa marca, grammatura o composizione tra loro.
Foto 9. Bilancino da ricarica con misurazione in grani per il dosaggio della polvere e verifica del peso della palla. Questo modello commercializzato dalla Lee Precision è uno dei più economici presenti sul mercato.
Foto 10. Martello Cinetico prodotto dalla RCBS. Questo strumento è indispensabile per la scomposizione delle cartucce “difettose”.




Il proiettile

In Italia, purtroppo, è ormai consuetudine del personale civile e militare, anche addetti ai lavori, classificare tutte le palle (ossia proiettili o pallottole) per pistola o carabina come “Ogive”, quando la forma “Ogivale”, di derivazione gotica, è il particolare disegno di un solo tipo di proiettile.
Il fine ultimo dell’arma da fuoco (strumenti termo balistici atti al lancio di corpi, dal greco ballo = getto, lancio) , così come quello della munizione, è il lancio di proiettili su distanze variabili in base alle peculiarità delle stesse armi o munizioni; i proiettili (agenti balistici) sono quindi l’elemento finale ed essenziale di ogni attività di tiro.
Per quasi 600 anni il piombo puro, grazie alla facilità di lavorazione ed al suo elevato peso specifico (caratteristica questa che ne agevola il mantenimento delle traiettorie) ha rappresentato il principale materiale impiegabile nella produzione dei proiettili, oggi sostituito da leghe binarie o ternarie (piombo, stagno, antimonio) che ne conferiscono maggior compattezza.
Con la comparsa delle moderne Polveri infumi, che generano velocità più elevate rispetto alla Polvere Nera, nacque l’esigenza di rivestire le pallottole in piombo con materiali che conferiscono maggior resistenza, a vantaggio della precisione, dando vita alle “Incamiciature” totali o parziali con leghe generalmente composte da rame, nichel, zinco, stagno, ed in taluni casi anche acciaio.
Le munizioni per armi ad anima liscia, ed alcune particolari munizioni da revolver, hanno la possibilità di contenere un notevole numero di proiettili (Pallini o Pallettoni), variabili in base al calibro ed alle dimensioni del Pallino/Pallettone stesso.
Anche se una lacuna giurisprudenziale non definisce correttamente la differenza tra Pallino e Pallettone, è consuetudine considerare come Pallino tutti i proiettili di diametro compreso tra gli 1,2 mm ed i 4,7 mm (o comunque inferiore ai 5 mm) mentre Pallettone tutti i proiettili di diametro pari o superiore ai 5,00 mm ed inferiore ai 9,01 mm.
Foto 11. Spaccato di una munizione calibro 12, Tipo 3, caricata a “pallini”.
Foto 12. Scomposizione di una cartuccia per fucile ad anima liscia. Partendo da sinistra si può notare l’apparecchio d’innesco, il bossolo, la carica di lancio, la borra e i pallini.
Foto 13. La borra è un elemento presente nelle munizioni per arma ad anima liscia ed ha la funzione di distanziare gli agenti balistici (palla, pallettoni o pallini) dalla polvere di lancio e, nel caso di più proiettili, di contenere gli stessi per garantire un’adeguata ampiezza della rosata.
Parti costitutive del proiettile per armi ad anima rigata
Pur mostrandosi come un corpo unico il proiettile presenta (o può presentare) i seguenti elementi morfologici:
  1. Gas Check (ove presente);
  2. Base;
  3. Nocciolo o Nucleo (nei proiettili camiciati o semicamiciati);
  4. Solco di Grassaggio (ove presente);
  5. Scanalatura di Crimpaggio (ove presente);
  6. Punta;
  7. Incamiciatura (ove presente).

 




Tipi di proiettile per armi ad anima rigata
I proiettili per le munizioni metalliche, oltre che al calibro, possono variare in base alle caratteristiche d’impiego ed alle proprietà dell’arma; una pallottola idonea per la difesa personale potrebbe non esserlo per il tiro sportivo, e viceversa.
Gli elementi che contraddistinguono ed identificano ogni singolo proiettile sono:
  • Materiale del rivestimento (Teflonatura, camiciatura, etc.);
  • Disegno;
  • Peso (espresso in Grani).
Ad esempio una palla calibro 9 di tipo LRNTFL da 123 grani altro non è che un proiettile in piombo nudo (L), a punta tonda (RN), rivestito da uno strato di film plastico (TFL), dal peso complessivo di 123 grani.
Come precedentemente accennato esistono quindi delle sigle che, combinate tra loro, danno la possibilità di identificare gli aspetti morfologici (profilo) ed i materiali del proiettile, e possono essere brevemente riassunte come segue (in ordine alfabetico):
  • Bavel Base (BB); base piana a spigolo smussato;
  • Boat Tail (BT), base rastremata;
  • Expanding Point (EP), punta espansiva;
  • Flat Nose (FN), punta piatta;
  • Full Metal Case (FMC), sigla poco utilizzata che indica una camiciatura completa;
  • Full Metal Jacket(FMJ), camiciatura completa;
  • Galvanized (GLV), proiettile galvanizzato generalmente rivestito in rame;
  • Hollow Base (HB), base cava;
  • Hollow Point (HP), punta cava;
  • Lead (L), acronimo posto all’inizio della sigla che identifica il proiettile realizzato in piombo;
  • Plastic (P), acronimo posto all’inizio della sigla che identifica il proiettile realizzato in plastica;
  • Round Nose(RN), punta tonda;
  • Semi Jacketed (SJ), camiciatura parziale;
  • Soft Point (SP); punta tenera;
  • Semi Wad Cutter (SWC), pallottola semifustellante strutturalmente simile alla Wad Cutter con un lieve rialzo tronco-conico;
  • Teflon (TFL), acronimo posto alla fine della sigla che identifica il proiettile rivestito da film plastico;
  • Trés Haute Vitesse (THV), proiettile cilindrico leggero a base cava e punta aguzza, interamente realizzato in ottone, idoneo per le munizioni ad elevata velocità ;
  • Truncated Cone (TC), punta tronco conica;
  • Wad Cutter (WC), pallottola cilindrica fustellante.

 

Glossario illustrato dei disegni più comuni tipi di proiettile per armi ad anima rigata
Trascendendo da quelli che sono gli aspetti legali dati dall’impiego di alcune tipologie di proiettili, i disegni più diffusi delle pallottole impiegabili su armi moderne sono:

Lavorare in sicurezza

Prima di intraprendere una qualsiasi operazione di ricarica è opportuno scrivere, memorizzare e far proprie poche norme, per la nostra sicurezza e delle persone che ci sono vicine:
  1. Quando si ricarica, soprattutto nella fase di innescamento, è necessario indossare gli occhiali protettivi.
  2. Non fumare nei luoghi in cui si ricarica ne dove vengono custodite le polveri.
  3. Non ricaricare per lunghi periodi e mai quando si è stanchi, nervosi o sotto l’effetto di medicinali, alcool, etc. Tutte le operazioni di ricarica richiedono la massima perizia ed attenzione e, specie se si lavora con attrezzature “entry level”, tali operazioni possono risultare lente e “meccaniche”; è preferibile procedere in più step mantenendo così sempre elevata la soglia di attenzione.
  4. Nell’utilizzare la polvere è consigliabile prelevare il solo quantitativo necessario e, una volta terminato, riporre l’eccedente all’interno del contenitore originale.
  5. Se si ricarica con presse “monostazione” è opportuno riporre i bossoli contenenti la polvere sul piattino di controllo e, prima di inserire i proiettili, effettuare una valutazione “visiva” sotto una fonte di luce. È un passaggio indispensabile per evitare incidenti dovuti ad una doppia carica accidentale.
  6. Non mescolare mai polveri differenti.
  7. Non utilizzare mai polveri deteriorate o di dubbia provenienza.
  8. Nell’impiegare la polvere utilizzare tabelle di ricarica attendibili, partendo sempre dalle dosi minime. I test e le sperimentazioni vengono effettuati da personale competente in luoghi idonei e non sul campo di tiro!
  9. Conservare le polveri e gli inneschi in luoghi freschi e ventilati, lontano da bambini e fonti di calore.
  10. Non conservare gli inneschi al di fuori del contenitore originale ed in alcun caso ammassarli in un unico recipiente.
  11. Se si ha il dubbio di aver commesso un errore nel confezionamento di una cartuccia scomporla utilizzando il “martello cinetico”; munizioni con doppie cariche o errori di crimpaggio rappresentano un pericolo e non vanno mai ed in alcun caso utilizzate o gettate tra i rifiuti.
Foto 14. Da sinistra: bossolo calibro 7 mm Remington Magnum (corpo Bottle Neck e fondello Belted Rimless), 38 Special (corpo Straightwall e fondello Rimmed), 7,65 Browning (corpo Straightwall e fondello Semi Rimmed), 9×21 I.M.I. (corpo Rastremato e fondello Rimless).

Foto 15. Scomposizione di una cartuccia calibro 9×21 I.M.I.

Foto 16. Il 7,65 Parabellum è uno dei pochi calibri per pistola ad avere un corpo Bottle Neck.

Foto 17. Le parti sostanziali che compongono un bossolo (in questo caso Bottle Neck).

L’attrezzatura necessaria

È erroneo pensare che le spese da sostenere per accostarsi alla pratica dell’handloading siano elevate, con pochi euro è possibile iniziare a ricaricare in piena autonomia, tenendo presente che il capitale investito viene già riscattato in poche sessioni di tiro.
Vediamo ora nel dettaglio quali sono le attrezzature necessarie all’autoproduzione delle munizioni.




La pressa

È lo strumento base necessario per l’autoproduzione delle cartucce ed è ad esso che è devoluto “il grosso” del lavoro.
Le presse si differenziano in base alla marca, al disegno, che può essere ad “O”, a “C”, oppure ad “H”, ed in base anche al funzionamento, monostazione (c.d. a singolo stadio) o progressiva (a tre o più stadi).
Il fine ultimo di qualsiasi pressa, indipendentemente dalle peculiarità della stessa, è quello di “amplificare” la forza umana per mezzo di una o più leve, spingendo il bossolo/munizione all’interno di una matrice (Die, che analizzeremo più avanti) che avrà il compito di disinnescare, riallineare, svasare, crimpare, etc.
Nella pressa a singolo stadio vi è la necessità di sostituire il Die in base alle operazioni da compiere.
Poniamo il caso di dover confezionare 50 munizioni partendo da altrettanti bossoli usati; sarà necessario montare il Die Decapsulatore ed operare sui bossoli, sostituirlo con un Die Calibratore, e così per tutte le operazioni a seguire.
Per la robustezza intrinseca della macchina è sempre consigliabile utilizzare presse a singolo stadio per la ricarica di munizioni da carabina specie se di calibri sostenuti.
Nella pressa progressiva non è necessaria la sostituzione del Die in quanto è possibile montare tre o più Dies sulla stessa Torretta.
Infatti ad ogni azione posta in essere sulla leva della macchina il bossolo seguirà, mediante un disco (Carrier, Shell Plate, etc.), un percorso obbligato che lo condurrà all’interno del Die corrispondente.
Avvalendosi dell’ausilio di una pressa progressiva si posso produrre da 400 a 1200 munizioni per pistola in appena un’ora anche se è riscontrabile, da parte di un pubblico poco esperto, una certa osticità nella regolazione e nell’impiego di queste macchine.
Ormai tutte le case produttrici offrono una vastissima gamma di presse a costi relativamente contenuti; per iniziare sarebbe consigliabile, sia per robustezza che per semplicità d’impiego, una pressa monostazione con struttura ad “O”, con poche decine di euro è possibile acquistare in una qualsiasi armeria le economiche Lee Precision oppure, un po’ più care, “blasonate”, ma anche precise, RCBS.
Per completezza va anche detto che per produrre delle ottime munizioni in modo “più artigianale” non occorre necessariamente una pressa… la stessa Lee Precision ha commercializzato il Classic Lee Loader, un vero e proprio kit per l’assemblaggio delle munizioni (di un solo calibro) avvalendosi di un martello… ovviamente è una soluzione curiosa ed affascinante ma al tempo stesso improponibile al neofita che per la prima volta si avvicina alla ricarica.
Ogni mese analizzeremo la meccanica, il funzionamento, pro e contro delle attuali proposte presenti sul mercato.
Foto 18. Il Lee Loader è lo strumento base per poter produrre munizioni in maniera artigianale con il solo ausilio… di un martello!

I dies (matrici)

Come sopradescritto, per poter svolgere le proprie funzioni correttamente, una pressa si avvale di una serie di Dies.

  1. Decapping Die; per mezzo di uno spillo centrale ha il compito di decapsulare (disinnescare) il bossolo.
  2. Sizing Die; o Calibratore, riporta il bossolo deformato alle dimensioni originali. Molte case produttrici offrono alcuni Sizing Die contenenti lo spillo centrale del Decapping Die.
  3. Expanding Die; o Svasatore, ha il compito di allargare la bocca del bossolo per il corretto accoglimento della palla. Solitamente sulla parte superiore di questo die è possibile abbinare un piccolo imbuto per il versamento della polvere ed in alcuni casi anche un dosatore automatico.
  4. Taper Crimp Die; Nei dies prodotti dalla Lee Precision, in base alla regolazione, inserisce la palla all’interno del bossolo ridimensionandolo e, se voluto, esegue il crimpaggio(bloccaggio).
  5. Factory Crimp Die; Non è una matrice necessaria anche se molto usata dai tiratori agonisti. Questo die, la cui anima è realizzata in Carburo di Tungsteno, ridimensionando il dislivello tra le pareti del bossolo/palla, migliora notevolmente le prestazioni finali della munizione.
Foto 19. Dischetto protettivo Gas Check limita notevolmente la propagazioni dei fumi (tossici) generati all’atto dello sparo.

Foto 20. Particolare di una palla con innestata la protezione Gas Check.

L’innescatore

Manuale o automatico, presente anche come accessorio sia nelle presse a singolo stadio che progressive, questo strumento svolge il delicatissimo compito di inserire l’innesco all’interno del bossolo.
Per il verificarsi di frequenti errori di innescamento i ricaricatori più smaliziati preferiscono avvalersi di innescatori manuali.
Foto 21. Confronto tra il foro di vampa per innesco Boxer (a sinistra) e di quello “bifocale” per innesco Berdan.

La bilancia

Indispensabile strumento, meccanico o elettronico, necessario per la misurazione della polvere e per la verifica del peso delle palle.
Ricordiamo sempre che le bilance da ricarica hanno una scala espressa in grani (1 grammo = 15,4 grani).




Dosatore volumetrico (powder measure)

Per evitare di dover effettuare singole pesate per la realizzazione di ogni colpo, nel ricaricare munizioni da “tutti i giorni” (gli agonisti inorridiscono!), è possibile avvalersi dell’ausilio dei dosatori volumetrici.

Questi accessori sostanzialmente si dividono in tre categorie:

  1. Misurino plastico o metallico, costituito per l’appunto da un piccolo contenitore dalla capienza pari alla quantità di polvere desiderata.
  2. Dosatore meccanico, costituito da un serbatoio plastico (per la polvere), una ghiera microforata ed una leva d’azionamento con congegno di scatto. In base al tipo di polvere ed alla dimensione del foro scelto, nel tempo dato dal congegno di scatto, scorrerà il quantitativo di polvere prefissato. Questo utile accessorio può essere installato sulla quasi totalità delle presse progressive in commercio.
  3. Dosatore elettronico, come indica il nome stesso è regolato da congegni elettronici che possono controllare il volume della polvere o, nei modelli più costosi, anche il peso.

 

Piatto porta bossoli

Accessorio indispensabile e spesso sottovalutato dai ricaricatori che adoperano presse a singolo
stadio.
Ricordiamo infatti che prima della fase d’inserimento della palla è necessario controllare l’assenza di doppie cariche accidentali, sotto un’adeguata fonte di luce. Il piatto porta bossoli è anche utile per verificare un eventuale inserimento insufficiente dell’innesco all’interno del bossolo.

Martello cinetico

Questo strumento permette di scomporre tutte le munizioni ad esclusione di quelle con innesco a percussione anulare (attenzione!).
Basta inserire e fissare la munizione all’estremità forata del martello e, colpendo energicamente la parte opposta su di una superficie dura e non assorbente (il pavimento se non in legno va più che bene), si potrà notare che per “inerzia” la palla si sgancerà dal bossolo.
Torna utile ricordare che le munizioni erroneamente confezionate non vanno gettate nella spazzatura ma scomposte con l’ausilio di un martello cinetico.

Manuali e tabelle di ricarica

Per ricaricare in completa sicurezza affidiamoci ai consigli ed alle tabelle dei preziosissimi manuali di ricarica (es. Fiocchi).
Il proliferare del fenomeno internet ha purtroppo dato troppo spazio a degli esimi incompetenti del settore… ricordiamo sempre che con la polvere non si gioca!
Nel prossimo appuntamento analizzeremo tutte le fasi di ricarica, step by step, con l’ausilio di una pressa a singolo stadio.




Semplicemente Ricarica

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