La vera storia (penale) del silenziatore che “non silenzia”

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Capita che in alcune regioni d’Italia si debba “spiegare” perché possiedi un’arma, anche se legalmente detenuta…

 

Navigando per pagine e gruppi sui famosissimi “asocial network”, sarà capitato anche a te d’imbatterti nella specie quanto mai prolifica del leone da tastiera… si dai, quell’animale che non sa esprimere un concetto al netto di un insulto, colui il quale “avrebbe fatto così” in quella determinata situazione, e che dispensa il “giusto consiglio” perché le leggi ci sono e sono chiarissime!

Piero Angela poi, nell’ultimo appuntamento di Quark, ha anche spiegato noi come l’animale, soffrendo la solitudine, viva in branco, attorniato quindi dal “compare di turno” che ne possa decantare le laudi.

Oh, rispetto ad altri sport, noi gente con la passione delle armi saremo pure “un’elitè”, ma in quanto a leoni da tastiera non ci batte nessuno  🙂

Guarda la foto… cosa vedi?

AK, munizioni, ottica, un caricatore e… vietatissimo, un silenziatore!

Non corriamo, una foto NON è una perizia…




I fatti – Parte 1

A più di due mesi dall’assoluzione del mio assistito racconto oggi, brevemente, la storia di un uomo che per quasi tre anni (!!!) ha “vestito le cariche” prima di indagato, poi di imputato, agli occhi della nostra società quindi una persona che NON garantisce affidabilità, una persona che con le armi nulla dovrebbe aver a che fare… quello che ha fatto è sbagliato e va punito!

Cosa avrà fatto mai sto povero “Cristo”… Google sa sempre tutto.

E cercando appunto sul web le notizie che riguardano Mario (nome di fantasia) sono innumerevoli… è un professionista della sicurezza… ha difeso una nave italiana… è stato addirittura rapito… decine di articoli parlano di lui.

Sulle testate nazionali le notizie che riguardano Mario sono tante; l’abbraccio con i genitori al rientro da quell’avventura, i festeggiamenti di un paese, l’impegno di un Ministro della Difesa… cacchio, è famoso Mario allora!

Dopo gli articoli inerenti l’attacco a “quella” nave su Mario c’è anche dell’altro, qualcosa di più recente… andiamo adesso al 2014… e se dai retta ai giornalisti (come sempre) NON si capisce bene cosa sia successo:

  • detenzione abusiva di armi;
  • possesso di armi da guerra;
  • addirittura coinvolto in un agguato;
  • denunciato a piede liberoin stato di fermoarrestato.

Conoscendo la “vera storia” dall’interno possiamo così riassumere brevemente il quadro della situazione:

  • Mario vive in terra di Sardegna;
  • Mario è un professionista della sicurezza, altamente apprezzato sia in Italia che (sopratutto) all’estero;
  • Un carissimo amico di Mario (esponente politico, la vittima del successivo agguato) un giorno lo chiama chiedendogli cosa fosse necessario per ottenere un porto d’armi e, quindi, per poter acquistare legalmente un’arma per la propria difesa personale;
  • l’amico (politico) subisce un agguato;
  • tutte le telefonate dell’amico (politico, NON sia mai dargli una “scorta”, un porto d’armi per la propria difesa personale…), data la reale veridicità del pericolo, erano intercettate e registrate dalle Autorità competenti;
  • tra le molteplici telefonate “sbobinate” dagli inquirenti, quella telefonata tra Mario e l’amico suscita parecchio interesse;
  • scattano (a tappeto) le perquisizioni presso le abitazioni di tutti i personaggi coinvolti, a qualunque titolo, nella vicenda;
  • a casa di Mario, tra le armi e gli accessori legalmente e diligentemente detenuti, viene rinvenuto nella custodia del proprio “AK” (arma sportiva denunciata) un cilindro metallico nell’immediatezza dei fatti definito “silenziatore probabilmente di fattura artigianale“;
  • scatta la tanto temuta notitia criminis, immediata revoca del porto d’armi, diniego di detenzione armi ed “apertura del fascicolo” a carico di Mario, formalmente indagato ai sensi del decreto legislativo 29/09/2013 n.121 (modifica alla direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi).

Fin qui, obiettivamente, nulla da dire… ok, una perquisizione forse non necessaria dato il reale coinvolgimento di Mario nella vicenda, ma le apparenze erano quelle… l’oggetto sembrava un silenziatore.

Con il racconto di questa storia voglio semplicemente trasmettere l’excursus di una persona innocente… specie ai felini informatici di cui sopra (sempre leoni da tastiera)… tra l’apparire e l’essere passano anni!!!

I fatti – Parte 2 – La scelta dell’arma

 

Non l’ho detto prima ma la carabina semiautomatica (sportiva) sequestrata congiuntamente al “cilindro metallico” era una Romtehnica AK SAR-1… particolarità? Ha la canna “filettata”!

Quando Mario difendeva “quella nave” (ricordi anche l’interessamento del Ministro della Difesa nel suo rilascio?) aveva un AK… Mario quando lavora all’estero ha quasi sempre un AK… molte volte anche silenziato!

Separiamo i film dalla realtà… non è che se prendi un’arma in mano senza alcun addestramento la sai usare… giusto?

Ed un’arma lunga in ambienti stretti? Come la mettiamo? Dovrai pur addestrarti…

Se a quest’arma aggiungi poi un prolungamento di 30/40 centimetri… facendola molto breve… Mario cerca in tutta Italia una carabina IDENTICA a ciò che per esigenze lavorative impiegava all’estero… per ovvie ragioni voleva (e doveva) addestrarsi nei movimenti con uno strumento IDENTICO a ciò che utilizzava “per lavoro”.

La SAR-1 è perfetta perché ha già la canna filettata quindi NON avrebbe alterato in alcun modo l’arma, NON avrebbe commesso reato nell’aggiungere un prolungamento che simulasse quanto impiegava all’estero.

La compra in Toscana, si costruisce un cilindro senza alcuna particolare accortezza tecnica (lo vedremo in seguito), e si addestra… tutti i giorni nel suo poligono autorizzato “a porte chiuse”… non gli interessa “far scena” con gli altri frequentatori… al massimo si addestra nei movimenti con personale specializzato delle FF.OO. (!!!)




I primi accertamenti tecnici

In seguito alla perquisizione, tutti i reperti in giudiziale sequestro vengono inviati al competente Reparto Investigazioni Scientifiche per gli accertamenti del caso.

Prova l’arma a fuco senza il “cilindro metallico”… provala CON il “cilindro metallico”… l’arma funziona (non si inceppa e non “scoppia”) in entrambi i casi… e, Onori al Merito, il R.I.S. compie un lavoro eccellente; specifica infatti che l’arma NON ha subito alcuna alterazione… e conserva i proiettili “test” esplosi dall’arma!

Sarebbero stati utili in futuro… peccato che qualcuno NON l’abbia compreso subito…

Sulla natura del “cilindro metallico” nessun particolare riferimento se non definirlo, appunto, cilindro metallico.

Indagato > Imputato > Chiamiamo un Tecnico…

Si, di “quella nave” avevo letto un po’ di cose… non è che fossi però tanto addentrato nelle vicende di uno dei protagonisti…

Maggio 2017
Tramite Linkedin, un social network un po’ meno “asocial”, vengo contattato direttamente da Mario… quante domande sui silenziatori!

  • Esiste un valore “legale” di abbattimento acustico?
  • Per la legge italiana cos’è un silenziatore?
  • Sa, perché ad un mio amico…

Contatto telefonico e facciam prima… e mi racconta tutta la storia.

Dal 2014 sino a quel momento MAI nessun Consulente Tecnico di Parte era stato interpellato e/o nominato… tutto in balia degli eventi, del P.M. e dell’avvocato!

Mario da “indagato” si ritrovava ad essere “imputato” in un procedimento penale a suo carico, con un Perito nominato dal Giudice e nessuno di fatto che lo difendesse!

Vizio italiano… le castagne dal fuoco si devono togliere quando ormai sono roventi!!!

Si può dire che i giochi erano già fatti… in parole povere il P.M. chiedeva 4 (quattro mesi)… per un REATO INESISTENTE!!!

Valutate “le carte”, i fatti, ed il quesito del Giudice, accetto subito l’incarico.

Il quesito?

Proceda il Perito a perizia balistica su detto cilindro metallico per accertare, previo montaggio del cilindro sul fucile in sequestro, l’efficacia dello stesso e l’idoneità di tale apparecchio ad attenuare il rumore causato dallo sparo di detto fucile.
Quant’altro ai fini di giustizia.




“Il gioco” delle parti nel procedimento penale

Nella realtà “parlata” veniamo sempre definiti “Periti”… già detto innumerevoli volte… sei “Perito” quando ti nomina un Giudice = sei la “verità vera“.

In base a questo principio cardine, a dire IO “il vero”, nelle vesti di Consulente Tecnico odio andare contro ad un Perito.

Non sto qui a raccontare i contenuti delle telefonate intercorse tra me ed il “Perito”… di fatto NON aveva MAI lavorato sull’oggetto “silenziatore” e mi chiedeva cosa sarebbe stato opportuno fare.

Il quesito del Giudice era chiaro… innanzitutto perizia balistica… poi quant’altro ai fini di giustizia.

Se i proiettili test, perfettamente integri (fotografati) erano già presenti al R.I.S. perché non utilizzarli?

Campa cavallo… capita alle volte che un Perito debba a tutti costi trovar “colpe” e NON verità!

La “Perizia Balistica”

Sardegna – Agosto 2017
44 gradi all’ombra, nel mio bel vestito sudavo come un becco!

Finalmente si procede alla “Perizia Balistica” sull’arma e sul manufatto.

La mia esplicita richiesta?
Arma perfettamente ammorsata e testimone (sagoma) posto a distanza nota; all’interno di un poligono di tiro si procedeva all’espletamento degli accertamenti peritali.

Prima sorpresa… nella figura di “Ausiliari Tecnici” due FISICI dell’A.R.P.A.S. con precisissimi strumenti per la rilevazione acustica… della “balistica” a nessuno fregava un fico secco.

Nessun problema… la scienza è scienza!

Misurata la distanza tra la volata dell’arma ed il testimone (metri 14,70… occhio a questo dato!), si procedeva all’esplosione dei primi due colpi, uno “senza cilindro”, uno “con il cilindro”… ed io piantato di fianco al fonometro.

Primo colpo “nel verso” del testimone perfettamente centrale… appena metti “il cilindro” nessun buco!

Ed il fonometro che diceva?
Nulla di che… 147 dB senza “cilindro”, 144 dB con il “cilindro”… per me la cosa era già chiusa lì! Concentriamoci adesso sulla “balistica” tanto dimenticata…

Quello NON era un silenziatore!!!

Per piacere, potremmo aggiungere altre sagome di fianco? Giusto per vedere dove vanno a finire i colpi… 14,70 metri sono pochissimi per un’arma lunga.

Sarebbe una domanda doverosa in ambito “balistico”, giusto?

A me non interessa, per me possiamo procedere così.

Nessun problema… la “perizia balistica” te la faccio fare a modo mio!

Fonometro e testimone non m’interessavano più… seconda prova a fuoco risultati equipollenti, testimone sempre vergine impiegando “il cilindro”… quello NON era un silenziatore!

Vado a scambiare “quattro chiacchiere” con il responsabile del poligono di tiro… e, tra una parola e l’altra:

IO: Perdonami, ma tu stai tranquillo con un “parapalle così basso”?
LUI: Perché dici questo?
IO: Abbiamo dei colpi che NON sappiamo dove vanno a finire… un 7,62×39 è in grado di uccidere a centinaia di metri!
LUI: Fermi tutti… aggiungete subito altre sagome!

Adesso iniziamo a parlare di balistica!!!

Con cilindro, senza cilindro? Nulla di che… con arma lunga a 14,70 metri “appena” 40 centimetri di differenza!!!

Concentriamoci adesso sulla “fonometria”…

In quelle vesti non ero un Professionista in sede di accertamento peritale… facciamo più un “bambino” che vive nuove esperienze:

IO: Posso togliere le cuffie? Non ho mai sentito il rumore di un “silenziatore”;
PERITO: Per me nessun problema;
AUSILIARIO (Fisico dell’A.R.P.A.S.): Dott. Milazzo, se NON vuole rimanere sordo io glielo sconsiglio! Lei conosce lo stapedio? (etc. etc.)

Insomma, anche il problema “fonometria” è risolto… se qualcuno dovesse “dimenticare” di fornire questi particolari al Giudice sarebbe stata mia personalissima cura informarlo… cosa che poi ho fatto!

Conclusa la giornata “ricreativa” attendiamo la “Perizia Balistica”… personalmente NON scrivo una sola parola finché non leggo le risultanti… specie di un Perito!

Non tardano ad arrivare… ottobre 2017… il Perito conclude che il “cilindro metallico” è idoneo ad attenuare il rumore… perché (copia/incolla delle risultanti dei FISICI dell’A.R.P.A.S.) le curve sono queste, i dati sono quelli, 3 dB attenuazione minima, 13 dB attenuazione massima, al valore minimo / massimo dell’arma nessun particolar risalto… ipoteticamente si sarebbe potuti arrivare sino a 20 dB se…

…e, per concludere…

con l’aggiunta di altre sagome il Consulente Tecnico di Parte vorrebbe dimostrare l’evidenza nota dei silenziatori di produzione artigianale, ossia la perdita di precisione

40 Centimetri a meno di 15 metri con arma lunga?

Perfetto… vuoi farmi fare la figura dell’imbecille? Nessun problema, adesso scrivo io!




I MIEI Accertamenti Tecnici e le MIE Conclusioni

Facciamo un po’ di esperimenti…

Trovata la stessa arma, le stesse munizioni impiegate in sede di Accertamento Peritale, mettiamo davanti la volata dell’arma un asciugamano bagnato e tiriamo il grilletto… ops… “silenzia” di più!!!

Continuiamo… mettiamo una bottiglietta d’acqua da 50cc… porca miseria, anche in questo caso “silenzia di più”!!!

Dato che vogliamo proprio esagerare… mettiamo l’arma carica dentro il proprio fodero (custodia in cordura) e tiriamo il grilletto… quasi 20 dB di attenuazione!!!

Ed in tutti gli esperimenti NON è stata MAI inficiata la precisione dell’arma, su sagoma sempre posta a 14,70 metri.

Perché si “confonde” la figura del Perito con quella del Torquemada?

Tutto questo io al Sig. Giudice, nella mia Relazione Tecnica, lo faccio presente… insieme ai “documenti videografici”, ai progetti di un vero silenziatore  (vedi articolo), alle caratteristiche dei silenziatori commerciali, ed alle dichiarazioni dell’Ausiliario del Perito (FISICO dell’A.R.P.A.S.) che mi faceva presente che avrei potuto danneggiare il mio udito ascoltando QUEL silenziatore… oltre al fatto che i testimoni (sagome) aggiuntivi erano stati messi per motivi di sicurezza, etc. etc.

E poi, sempre al Sig. Giudice, lo faccio presente IO perché Mario aveva acquistato quell’esatto modello di carabina semiautomatica… perché “dalle carte” sembrava quasi un “maniaco” Mario, sembrava quasi che quella benedetta arma avesse chissà quali caratteristiche eleatiche… una carabina semiautomatica SPORTIVA!

Alla luce delle argomentazioni fin qui esposte, degli accertamenti tecnici svolti, e di ogni riferimento normativo ad oggi riconducibile al “cilindro metallico” posto in giudiziale sequestro, nonché in relazione al quesito posto al Perito dall’Ill.mo Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di [omissis], lo scrivente C.T. conclude che detto “cilindro metallico”:

  1. è idoneo ad attenuare il rumore causato dallo sparo, al pari di qualsiasi oggetto avente bastevoli forme e dimensioni, interposto tra la volata dell’arma ed uno strumento di rilevamento acustico (microfono /orecchio umano);
  2. NON può essere definito silenziatore in quanto, elemento già evidenziato dalle risultanti esposte dal Perito, l’irrisoria attenuazione acustica riscontrata impone l’obbligo di protezioni acustiche da parte del tiratore (o soggetto ad egli vicino), come dichiarato dall’Ausiliario tecnico (Fisico) Dott. [omissis] in sede di accertamenti peritali;
  3. NON può essere definito silenziatore in quanto, come da allegati prodotti, tali strumenti di soppressione acustica, restituiscono valori “fonometrici” ben più congrui al proprio impiego, NON alterando in alcun  modo le funzionalità dell’arma cui destinati (sicurezza / precisione);
  4. NON può essere definito silenziatore in quanto NON occulta in alcun modo la provenienza del rumore causato dallo sparo;
  5. il montaggio sulla volata NON potenzia affatto le caratteristiche costruttive dell’arma, aumentandone invece le dimensioni complessive;
  6. può essere identificato ESCLUSIVAMENTE come “simulacro” propedeutico all’addestramento, il cui possesso, non essendo vincolato da particolari obblighi di legge, è da considerasi del tutto lecito.

Con quanto sopra lo scrivente C.T. ritiene di aver assolto il compito affidatogli con obiettività, scienza e coscienza, al solo fine di mettere in luce la verità nell’interesse della Giustizia.

Ed il Sig. Giudice in data 10/01/2018 ASSOLVE Marioe per lui “apparentemente” la vicenda finisce qui.

Adesso dovrà spendere altri soldi per “cercare” di poter opporsi ai provvedimenti di diniego detenzione armi, per riavere indietro il suo porto d’armi… insomma… l’avessi conosciuto prima Mario gli avrei detto: vuoi addestrarti? Mettiti con lo scotch un tubo di cartone sull’arma e ti addestri!

Capisci adesso mio caro felino a cosa mi riferisco?

Un qualcosa può anche NON esser vietato… ma se una notitia criminis scatta iniziano i guai, quelli seri… e poi, hai poco da ruggire!




Epilogo

Mentre eravamo intenti a festeggiare “la fine” dei guai in un ristorante arriva un messaggio sul cellulare di Mario:

Felici del successo ottenuto per l’odierna assoluzione siamo oggi a riformulare la nostra richiesta in euro 4.000 da corrispondersi mediante….

Era l’avvocato…

Ma come., non avevi chiesto 2.600 euro per fargli appioppare ingiustamente i 4 mesi?

Ed io che a Mario ho fatto pure “lo sconto”…

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Marco Milazzo