Ma le armi “illegali”, i Kalashnikov ad esempio, da dove arrivano?

Home » Ma le armi “illegali”, i Kalashnikov ad esempio, da dove arrivano?

Le risposte, a volerle cercare, si trovano sempre!

Strano Paese il nostro…

Eh già, la nostra memoria funziona solamente a compartimenti stagni!

Pacifico, se chiedi in giro quale sia stato “il tormentone” del 1995 Scatman sarà la risposta facilmente ottenibile… oh, riguardava anche l’Italia!

Se invece chiedi cosa sia stato lo Scandalo Lockheed?
Chi ricorda?

Eppure anche Lockheed riguardava l’Italia, e non solo… anche i Paesi Bassi, il Giappone, la Germania Ovest (c’era ancora Oltre Cortina).

Non sto qui a rivangare una storia degli anni ’70, se sei interessato cerca tu stesso su Google; di fatto, per quel che riguarda il Bel Paese è una “vecchia” storia di tangenti (come al solito), appalti, un Presidente della Repubblica che si dimette (!!!), aerei militari pagati e NON funzionanti, e molto altro ancora… cerca, cerca, le risposte si trovano sempre!




Un altro esempio di memoria corta?

E quanti se ne potrebbero fare… beh, a me viene in mente ad esempio il caso Valmara 69 (così come la “59”), la peggior mina antiuomo mai partorita, dalle peggiori menti malate, per soli fini economici!

Te lo dico a priori, è italianissima!

Chi la produsse?
La Valsella Meccanotecnica di Montichiari (BS).

Chi finanziò il progetto?
Cerca tu, non sarò io a dirtelo… sai com’è, ho una certa allergia alle querele!

Di sicuro abbiamo anche la “contropartita” della vicenda Valmara; agli stessi paesi cui VENDEVAMO la terribile mina antiuomo fornivamo, sempre dietro lauto pagamento, fior fiore di ambulanze e, magari, qualche “aiuto umanitario”… almeno quello gratuito, ma con altri interessi in gioco.

Strano Paese il nostro… persino il Comico Beppe Grillo, prima di dedicarsi ad altri incarichi, parlava nei suoi Spettacoli del “contributo italiano” nell’esportazione di mine, ambulanze ed aiuti umanitari.

Per fortuna in Italia certe cose non accadono più.

Dai, siamo ormai un Paese Politically Correct, certi atteggiamenti non sono più ammissibili.

Da calendario, oggi è domenica 4 giugno?

Ieri a Londra si è verificato un altro attentato?
Tutti su Facebook con la foto del profilo “I’m London“!

Prima ancora Parigi… tranquilli, c’è stato già “Je suis Paris“, e (vado a memoria) “I’m Stockholm“, “Je suis Charlie” e poi, e poi… oh, se ai tempi delle “Torri Gemelle” ci fosse stato Facebook  chissà che confusione, si sarebbe dovuto scegliere tra “I’m Ground Zero“, “I’m Twin Towers” oppure “I’m World Trade Center“.

Certo, la confusione non sarebbe durata tantissimo… bastava vedere cosa sceglieva l’opinion leader di turno e tutti ci si sarebbe adattati!

Alla fine anche gli atei si adattano… al principio biblico del “porgi l’altra guancia“, ce l’ha insegnato Piazza Tienanmen che un ragazzo da solo può fermare quattro carri armati!

E noi, in nome del Politically Correct, siamo disposti a porgere non soltanto “l’altra guancia”.

Già detto, in Italia certe cose non accadono più!

SICURO?




Corriamo ai ripari… le manovre urgenti antiterrorismo.

A rischio di risultare ripetitivo ti dico già che avevo affrontato questo stesso argomento ne miei articoli Il controllo degli Esplodenti in Italia (19/11/2016), oppure Riduzione caricatori… e dintorni (25/11/2016).

“Purtroppo”, dal novembre 2016, lo scenario è lievemente cambiato… dopo le proposte dettate in Commissione IMCO (vedi articolo), il 24 maggio 2017 la tanto temuta Direttiva 2017/853 è stata ufficialmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea (vedi articolo)… sta a “noi Italia” adesso recepire, e non si preannuncia nulla di buono!

Verso cosa “stiamo andando”?
Dai, non nascondiamoci dietro ad un dito… il fine ultimo è DISARMARE LA GENTE ONESTA ED (attualmente) AUTORIZZATA!

Da tiratore, appassionato, Professionista della materia, ti dico a priori che, come concetto utopico, mi potrebbe anche andar bene il “disarmo collettivo”, un concetto però che NON può trovare alcuna applicazione nel concreto!

La “violenta” azione politica del “disarmo di massa”, sempre nei confronti di Cittadini Onesti ed AutorizzatiNON risolve un problema, anzi, lo amplifica… e dai… ieri a Londra Cittadini inermi e Bobbies contrastavano la minaccia di 3 offenders a colpi di sedia!!!

Non sono io a dirlo, leggi le testimonianze di chi a vissuto!

Il togliere le armi che TU Comunità Europea (o Italia) già controlli, già sai in mano a chi sono, in che modo previene “il terrorismo”?

Questo è un discorso che puoi argomentare con la persona anziana, ad esempio, che per una moltitudine di fattori male si interfaccia con la realtà dei fatti… tu dici “tolgo le armi e ti do sicurezza“, e la risposta è “bene” (= voto)!

Vieni a dirlo a me che questi “rimedi urgenti” contrastano il “terrorismo”… io di fattori di “parziale ignoranza” ne ho un po’ meno, e mi piace anche leggere…

Hai forse, in questo modo, risolto il problema del “mercato nero” delle armi?

Mettiamo poi il caso che qualche domanda in più te la fai… DA DOVE VENGONO queste benedette (o meglio, maledette) “armi illegali”?

Già detto, in Italia certe cose non accadono più!

SICURO?




Per avere un Kalashnikov basta un clic: ecco il mercato del terrore.

Il “titolo” non me lo sono inventato, è una notizia reale pubblicata da un quotidiano reale: liberoquotidiano.it (15/01/2015).

Notizia “vecchia” di due anni ma quantomai attuale, la realtà del web nella compravendita ILLEGALE delle armi da fuoco… aggiungerei io anche delle droge e/o della pedopornografia… ma è web deep web?

Perché se leggi così la notizia, nuda e cruda, vai sul sito “x”, clicchi sul pulsante “compralo subito” ed a casa ti arriva il tuo bell’AK-47 pronto all’uso… questo sarebbe il normale e comunissimo web.

Se parli invece della “rete sommersa” (deep web) allora, TU che NON sei stato in grado di gestire un sistema di comunicazione SEGRETISSIMO (ovviamente militare), nato per interfacciarsi in modo “sicuro” (irrintracciabile) con le truppe sul campo… beh, adesso te ne prendi onori ed oneri.

Sull’esistenza di un semplice e comodo “eBay” (od “Amazon”) per la compravendita delle armi… beh, mi dispiace deluderti, ad oggi NON esiste nulla (per fortuna!).

Se poi per contornare l’articolo, e dar colori più vivaci, aggiungi che “Negli Usa è addirittura possibile smerciare armi su internet senza documenti o porto d’armi“… no, non è negli U.S.A. ma, soltanto, in alcuni STATI degli Stati Uniti… e di certo NON arrivi tu con il tuo scoop a far cambiare la loro Costituzione!

Dai, magari lo scoop a distanza di 54 anni lo si può fare… perché non provarci?

Il Carcano 91/38 acquistato da Lee Harvey Oswald (fornendo le false generalità di A. Hidell) fu acquistato proprio per corrispondenza (internet non c’era) insieme ad un altro revolver… il 91/38 fu l’arma che “ufficialmente” uccise John Fitzgerald Kennedy.

Lo vedi che anche tu da semplice Giornalista hai contribuito alla soluzione “Caso Kennedy”?

Ma perché per avvalorare le proprie tesi si parla dell’inutile?
Ripeto, non arrivi di sicuro TU con uno “scoop dell’ultimora” a cambiare la Costituzione e le leggi di uno Stato!

In alcuni Stati americani funziona così… punto, hai scoperto l’acqua calda!




Ripeto la domanda… ma… da dove arrivano le “armi illegali”?

L’ho detto prima, ho una bruttissima abitudine… leggere!

Sul settimanale L’Espresso del 28 maggio 2017, pochi giorni fa quindi, è apparso un articolo, a pagina 54, dal titolo: “Crocevia delle armi” a firma di Vittorio Malagutti, Gloria Riva, Giovanni Tizian e Stefano Vergine, oggi raggiungibile anche tramite la pagina web della testata giornalistica.

Cosa fai? Compri subito il settimanale…

Vizio infantile, conti il numero delle pagine e guardi le foto prima ancora di leggerne i contenuti… non so l’effetto che fa a te questo titolo, io ne sono rimasto MOLTO incuriosito:

GESTITO DA ITALIANI CON BASE A LA VALLETTA.

Non l’avevi ancora capito… trovati i Cittadini Italiani che Onestamente e (almeno per il momento) Legittimamente detengono armi… sono loro a “fornire” le armi a… non si sa bene chi!

Peccato che L’Espresso sia un settimanale un po’ troppo “di nicchia”!

Lo capisco, gli stralci geopolitici riportati in un articolo come questo sono molto complessi… la storia potrebbe apparire NON di facilissima ed immediata comprensione eppure, come detto all’inizio, “le risposte, a volerle cercare, si trovano sempre“!

Di cosa si parla?
Di “intrighi” direbbe qualcuno… no, affari… affari svolti ancora una volta nel Mar Mediterraneo, un luogo “apparentemente” ben controllato, di fatto e da sempre (come dimostrato) terra di nessuno.

Sono millenni che in questo mare si svolgono i traffici più loschi tra amici di amici, nemici di amici o nemici di nemici… insomma, può sembrare complicato ma la realtà è una, dietro ad immani sforzi di “controllo e repressione” esercitati da pochi (vedi ad esempio la Procura di Napoli, oppure di Perugia) gli interessi economici in ballo sono veramente tanti.

Un periodo di particolare (nostro) interesse potrebbe, ad esempio, essere:

[…] Vicenda iniziata ancor prima della caduta di Muammar Gheddafi […] 50 mila Kalashnikov e 105 mila mitragliatori prodotti in Cina e destinati, via Libia, ad alimentare i conflitti in corso in Iraq ed in congo. Un affare gestito dagli imprenditori toscani [..]

…ed ometto volontariamente i nomi.

Adesso perdonami, ma proprio in Iraq, prima della caduta di Gheddafi… non c’era pure l’Italia impegnata in Iraq?

Cosa c’entrano “imprenditori toscani” (oggi “ancora” in galera… si spera)?

Giornalisti citano un termine che non sentivo dai tempi delle “scuole”, asse, riferito ad un accertato traffico di armi (ILLEGALI) appunto sull’asse Italia-Malta!

E perdonami nuovamente… com’è possibile che un Paese come il nostro, che impedisce al cacciatore di svolgere l’attività venatoria con il suo “B7” (legalmente detenuto) per la paura che l’eventuale “cinghiale” scambi il cacciatore per un terroristaNON faccia poi un proclama ufficiale di eventi come questo?

Io ho citato solamente i nomi di due imprenditori (anzi, NON l’ho fatto volutamente)… leggi l’articolo, sono molti di più, abbiamo anche la presenza di un Colosso Italiano (ricordi ad esempio la storia di prima, quella delle mine?).

Ricapitolando, togliendo le armi ad i Cittadini Onesti hai risolto il problema del terrorismo, invece 155 mila armi da guerra, fornite ILLEGALMENTE ad Iraq e Congo (che poi torneranno sempre ILLEGALMENTE sul suolo italiano)… di quelle non se ne parla?

Se ne deve occupare il settimanale L’Espresso nell’edizione del 28 maggio 2017 a pagina 54?

Uomini di Stato che affermano di aver combattuto il terrorismo con la messa al bando del calibro “6 Flobert” (poco più o poco meno dell’aria compressa) con notizie del genere NON dovrebbero andare a nozze?

Il totale di 155.000 mila armi da guerra è quanto sono riusciti a portare alla luce i VERI Professionisti dell’Informazione, ossia i Giornalisti Vittorio Malagutti, Gloria Riva, Giovanni Tizian e Stefano Vergine… e quali sono i numeri che NON conosciamo?




Epilogo.

Inutile girarci in tondo, come ieri a Londra, il futuro sarà proprio questo… per difendersi il Cittadino, forse domani anche l’intera Nazione, dovrà tirar dietro “delle sedie”.

Nel nostro profilo Facebook mettiamo pure l’immagine “Je suis…” e l’intero “Padre Nostro“… di sicuro qui qualcuno fa finta che il problema sia il cacciatore con il suo “B7”!

Domande?

Se hai da porre una domanda in merito a questo articolo per piacere utilizza il modulo "aggiungi un commento" che trovi in basso.

Siete in tantissimi a contattarmi e questo è il modo più semplice per un rapido scambio di informazioni, idee ed opinioni... fermo restando che la tua domanda può essere utile ad altri utenti.

NON POSSO ASSICURARE risposte tramite altri canali (es. messaggi privati su Facebook od altri social, "tag" del nome, forum, etc.).

Il confronto costruttivo è sempre gradito.

Grazie per la collaborazione.

Marco Milazzo